giovedì 12 dicembre 2013

Galeazzi è meglio di Brad Pitt

Stanotte ho sognato che il mondo era stato invaso dagli zombie: milioni di morti, l'umanità a un passo dall'estinzione, sangue e orrore dappertutto. Le solite cose insomma. A un certo punto arrivo io che, dettaglio non trascurabile, nel sogno ho le sembianze di Brad Pitt (ovviamente il mio inconscio ha lavorato facendo un mix tra World War Z e The Walking Dead) e salvo tutti divenendo un eroe mondiale, acclamato da folle oceaniche deliranti

Poi mi sono svegliato con l'amaro in bocca. Mi è sembrato, infatti, di aver sprecato l'unica chance che avrò mai per essere come Brad Pitt solo per salvare il genere umano! Ma non potevo lasciare che fosse qualcun altro a farlo e chiudermi in casa al sicuro con Angelina? Tanto vuoi che quei due non abbiano una mega villa corazzata contro eventuali attacchi di zombie?! Così invece mi sembra proprio di aver perso - da un punto di vista onirico intendiamoci - un'ottima occasione... 



A quel punto, dato che si trattava solo di diventare il salvatore del mondo, tanto valeva farlo con la faccia di Paolo Bonolis o ancora meglio con le fattezze di Giampiero Galeazzi! Anzi, secondo me sconfiggere gli zombie essendo Giampiero Galeazzi (che con tutta quella carne addosso per loro sarebbe un piatto davvero succulento) è quanto di più eroico si possa sperare di sognare! Altro che Brad Pitt... 

venerdì 11 ottobre 2013

Hanno ucciso l'Uomo Ragno

Correva l'anno 1992 (ventuno, dico ventuno anni fa...) e quelli che un tempo erano formalmente noti come gli 883 cantavano Hanno ucciso l'Uomo Ragno, inconsapevoli delle conseguenze culturali, storiche e sociologiche della loro profezia!

Pur avendo solo quattordici anni, a quei tempi ero certo, assolutamente certo, del fatto che non si trattasse di una banale canzoncina sprovvista di un senso più profondo. Molto più profondo. Non tanto per una stima incondizionata nei confronti di Max Pezzali (e tanto meno di quel biondo che gli si dimenava a fianco) quanto perché ero genuinamente convinto che non potessero esistere canzoni "senza senso". Il concetto di tormentone ai tempi mi era ancora sconosciuto, e lo rimase per molti anni ancora. 

Mi ero quindi convinto che quella canzone, il cui protagonista era il famoso supereroe marveliano, dovesse per forza di cose simboleggiare qualcosa, un qualcosa tipo la gioventù che veniva allegoricamente uccisa dagli eventi ineluttabili della vita! E magari nella testa di Max Pezzali era davvero così...

Comunque, significati e significanti a parte, sta di fatto che a distanza di oltre un ventennio l'Uomo Ragno ora è morto per davvero! O meglio: nel numero 700 (in Italia è il 600) a causa di una malattia incurabile sta morendo il Dottor Octopus (per chi non lo sapesse è uno dei suoi più acerrimi arcinemici) il quale con l’inganno riesce a trasferire la sua coscienza nel corpo di Peter Parker che a sua volta si ritrova nel corpo morente del nemico. Fin qui tutto bene, non fosse che - in seguito a mille peripezie - Peter/Octopus, ormai prossimo alla morte, dopo una estenuante battaglia, riesce a trasmettere a Octopus/Uomo Ragno tutti i dolori e le esperienze che la vita da supereroe gli hanno insegnato, riuscendo a fargli capire le responsabilità del suo potere. Così Octopus, dicendo addio a Peter Parker, decide di farsi carico dell’eredità del nome Spider Man promettendogli che proteggerà i suoi cari e porterà avanti la missione di eroe anche meglio del vecchio Uomo Ragno: questo perché da ora in poi lui sarà Superior Spider Man

Riassumendo per quei pochi che non avessero capito: è morto Peter Parker ma l'Uomo Ragno continua a vivere come Dottor Octopus che diventa Superior Spider-Man con i ricordi di Peter Parker. Lineare no?

Sta di fatto che, come Max Pezzali aveva profeticamente previsto, l'Uomo Ragno è morto per davvero: non sono stati quelli della mala e nemmeno la pubblicità, bensì mamma Marvel in persona che ha deciso di uccidere uno dei personaggi più amati dell'intero universo fumettistico (per inciso, è tra i più amati anche perché è uno dei più semplici e quindi più comprensibile e meno problematico). Scommetto che vi starete chiedendo il perché di una decisione così drastica.

Tralascio le spiegazioni più grette che sarebbero di natura esclusivamente economica, vale a dire che il fumetto vendeva poco e aveva quindi bisogno di un rilancio. Non dimentichiamoci, infatti, che il numero in cui è morto Super Man resta il fumetto più venduto della storia. Così come quando Bane ha spezzato la schiena a Bat Man costringendolo per più di un anno sulla sedia a rotelle, le vendite sono decuplicate perché i fan volevano vedere se Bruce Wayne riusciva a rimettersi in piedi e tornare a indossare il suo mantello*.

Vado oltre a queste spiegazioni che ai fan e a Max Pezzali non piacerebbero e provo a darne una tutta mia. L'Uomo Ragno è morto perché anche nei fumetti niente è immutabile, panta rei diremmo se non si stesse parlando "solo" di fumetti. Tutto scorre e tutto cambia per quanto a volte i cambiamenti siano difficili da accettare, con la certezza però che alcune cose sono destinate a evolversi e migliorare. 

Così come Spider Man è diventato Superior Spider Man, pure io non sono più quel ragazzino spensierato che una vita fa ascoltava Hanno Ucciso l'Uomo Ragno. Gli 883 non esistono più, la mia giovinezza se ne è andata con loro e io ho dismesso quel costume fanciullesco per indossarne uno ben più importante: quello di uomo, di marito, di padre. In questo modo, anche io come l'Uomo Ragno, sono passato a un livello superiore del gioco, conscio del fatto che "da un grande potere derivano grandi responsabilità".  


 * Per la cronaca, durante l'assenza di Bruce Wayne il costume di Bat Man è stato indossato da Jean Paul Valley alias Azrael, l'Angelo della Morte, protettore e custode dei segreti dell'ordine di Sant Dumas, che però è sclerato presto ed è diventato iperviolento al punto che Bruce Wayne, una volta guarito, è stato costretto a tornare e affrontarlo per riprendersi il mantello.

mercoledì 24 ottobre 2012

Breve dissertazione su Grey's Anatomy


Premessa: nel corso degli anni, mi sono trovato a visionare un numero di puntate di Grey’s Anatomy pressoché tendente all’infinito, che in confronto il progetto Ludovico Van di Arancia Meccanica diventerebbe gradevole come una puntata di Holly e Benji! Ho visto tutte le 8 stagioni (NDR: la 9 è tuttora in corso) in italiano/inglese sottotitolato italiano/con commento del regista/in muto per meglio apprezzare la bellezza di Patrick Dempsey… Il tutto moltiplicato per X volte perché (ovviamente!) a casa abbiamo tutti i cofanetti della serie con tanto di scene tagliate, inserti speciali, interviste, contenuti extra, eccetera, eccetera, eccetera. Questo solo per dire che conosco alla perfezione la materia di cui sto per parlare.



La mia tesi, a tal riguardo, è la seguente: seppur ambientato in un ospedale di Seattle ai giorni nostri, Grey’s Anatomy è un telefilm di fantascienza al pari di UFO, di Star Trek o della saga cinematografica di Star Wars (naturalmente senza avvicinarsi alla commovente perfezione di Star Wars). Più nello specifico, il protagonista maschile di questa serie è tale Derek Shepherd (alias Patrick Dempsey), un brillante neurochirurgo che – ATTENZIONE SPOILER – nella 21ma serie si scoprirà essere un alieno giunto da un pianeta lontano, lontano al solo fine di studiare il cervello umano per meglio comprenderne il funzionamento e ucciderci tutti.

Per affermare ciò mi sono basato su tre semplici e immediate considerazioni:

1) I suoi capelli: il soggetto in questione, infatti, puntata dopo puntata presenta una capigliatura assolutamente “immutabile” come nemmeno lo era quella di Brandon Walsh nel ’93! Sarà l’invidia che parla, ma non è umano pensare che il suo ciuffo passi indenne attraverso interventi chirurgici di 10 ore, rapine, tentativi di omicidi, disastri aerei, bombe, guerre e carestie, senza mai spostarsi di un solo millimetro! 

2) È evidente che il soggetto è in possesso di un’arma di coercizione mentale costruita utilizzando una tecnologia aliena a noi sconosciuta. Grazie a questo strumento riesce a manipolare la mente del 99% della popolazione femminile che, privata di ogni forma di resistenza al suo (presunto) fascino, lo sostituirebbe al proprio compagno in tempo zero. Io stesso sono vittima più volte al giorno di frasi del tipo “Ah, se il mio dottore fosse come il dottor Shepherd” piuttosto che “Ma perché non sei come il dottor Sheperd?!”

3) Attenzione, questo è l’indizio decisivo: per tutta una serie di (futili) vicissitudine amorose, tale dottor Shepherd si trova a dover scegliere tra l’ex moglie Addison Montgomery Shepherd (foto a sinistra) e la sciacquetta Meredith Grey che dà appunto il titolo alla serie di cui si discute (foto a destra). Beh, è assolutamente pacifico che un vero essere umano non potrebbe non scegliere Addison (e, aggiungo io, convincersi poi dell’esistenza di dio), mentre lui scegliendo la Grey palesa il fatto di provenire da un altro pianeta (un’altra galassia!!!) in cui i canoni di bellezza sono decisamente invertiti.






















In conclusione, le donne dovrebbero finalmente ammettere che la fantascienza non è spazzatura e che anche a loro piace! Gli autori, invece, dovrebbero trovare il coraggio di cambiare il nome della serie da Grey’s Anatomy a Grey’s Star Anatomy.