Premessa: nel corso
degli anni, mi sono trovato a visionare un numero di puntate di Grey’s Anatomy pressoché tendente
all’infinito, che in confronto il progetto Ludovico
Van di Arancia Meccanica diventerebbe
gradevole come una puntata di Holly e Benji! Ho visto tutte le 8 stagioni (NDR:
la 9 è tuttora in corso) in italiano/inglese sottotitolato italiano/con
commento del regista/in muto per meglio apprezzare la bellezza di Patrick
Dempsey… Il tutto moltiplicato per X volte perché (ovviamente!) a casa abbiamo
tutti i cofanetti della serie con tanto di scene tagliate, inserti speciali, interviste,
contenuti extra, eccetera, eccetera, eccetera. Questo solo per dire che conosco
alla perfezione la materia di cui sto per parlare.
La mia tesi, a tal
riguardo, è la seguente: seppur ambientato in un ospedale di Seattle ai giorni
nostri, Grey’s Anatomy è un telefilm
di fantascienza al pari di UFO, di Star Trek o della saga cinematografica di
Star Wars (naturalmente senza
avvicinarsi alla commovente perfezione di Star
Wars). Più nello specifico, il protagonista maschile di questa serie è tale
Derek Shepherd (alias Patrick Dempsey), un brillante neurochirurgo che –
ATTENZIONE SPOILER – nella 21ma serie si scoprirà essere un alieno giunto da un
pianeta lontano, lontano al solo fine di studiare il cervello
umano per meglio comprenderne il funzionamento e ucciderci tutti.
Per affermare ciò mi
sono basato su tre semplici e immediate considerazioni:
1) I suoi capelli: il soggetto in questione, infatti, puntata
dopo puntata presenta una capigliatura assolutamente “immutabile” come nemmeno lo
era quella di Brandon Walsh nel ’93! Sarà l’invidia che parla, ma non è umano
pensare che il suo ciuffo passi indenne attraverso interventi chirurgici di 10
ore, rapine, tentativi di omicidi, disastri aerei, bombe, guerre e carestie,
senza mai spostarsi di un solo millimetro!
2) È evidente che il soggetto è in possesso di un’arma di
coercizione mentale costruita utilizzando una tecnologia aliena a noi
sconosciuta. Grazie a questo strumento riesce a manipolare la mente del 99%
della popolazione femminile che, privata di ogni forma di resistenza al suo
(presunto) fascino, lo sostituirebbe al proprio compagno in tempo zero. Io
stesso sono vittima più volte al giorno di frasi del tipo “Ah, se il mio
dottore fosse come il dottor Shepherd” piuttosto che “Ma perché non sei come il
dottor Sheperd?!”
3) Attenzione, questo è l’indizio decisivo: per tutta una
serie di (futili) vicissitudine amorose, tale dottor Shepherd si trova a dover
scegliere tra l’ex moglie Addison Montgomery Shepherd (foto a sinistra) e
la sciacquetta Meredith Grey che dà appunto il titolo alla serie di cui si
discute (foto a destra). Beh, è assolutamente pacifico che un vero essere umano non
potrebbe non scegliere Addison (e, aggiungo io, convincersi poi dell’esistenza
di dio), mentre lui scegliendo la Grey palesa il fatto di provenire da un altro
pianeta (un’altra galassia!!!) in cui i canoni di bellezza sono decisamente invertiti.
In conclusione, le donne dovrebbero finalmente ammettere che la fantascienza non è spazzatura e che anche a loro piace! Gli autori, invece, dovrebbero trovare il coraggio di cambiare il nome della serie da Grey’s Anatomy a Grey’s Star Anatomy.
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