mercoledì 24 ottobre 2012

Breve dissertazione su Grey's Anatomy


Premessa: nel corso degli anni, mi sono trovato a visionare un numero di puntate di Grey’s Anatomy pressoché tendente all’infinito, che in confronto il progetto Ludovico Van di Arancia Meccanica diventerebbe gradevole come una puntata di Holly e Benji! Ho visto tutte le 8 stagioni (NDR: la 9 è tuttora in corso) in italiano/inglese sottotitolato italiano/con commento del regista/in muto per meglio apprezzare la bellezza di Patrick Dempsey… Il tutto moltiplicato per X volte perché (ovviamente!) a casa abbiamo tutti i cofanetti della serie con tanto di scene tagliate, inserti speciali, interviste, contenuti extra, eccetera, eccetera, eccetera. Questo solo per dire che conosco alla perfezione la materia di cui sto per parlare.



La mia tesi, a tal riguardo, è la seguente: seppur ambientato in un ospedale di Seattle ai giorni nostri, Grey’s Anatomy è un telefilm di fantascienza al pari di UFO, di Star Trek o della saga cinematografica di Star Wars (naturalmente senza avvicinarsi alla commovente perfezione di Star Wars). Più nello specifico, il protagonista maschile di questa serie è tale Derek Shepherd (alias Patrick Dempsey), un brillante neurochirurgo che – ATTENZIONE SPOILER – nella 21ma serie si scoprirà essere un alieno giunto da un pianeta lontano, lontano al solo fine di studiare il cervello umano per meglio comprenderne il funzionamento e ucciderci tutti.

Per affermare ciò mi sono basato su tre semplici e immediate considerazioni:

1) I suoi capelli: il soggetto in questione, infatti, puntata dopo puntata presenta una capigliatura assolutamente “immutabile” come nemmeno lo era quella di Brandon Walsh nel ’93! Sarà l’invidia che parla, ma non è umano pensare che il suo ciuffo passi indenne attraverso interventi chirurgici di 10 ore, rapine, tentativi di omicidi, disastri aerei, bombe, guerre e carestie, senza mai spostarsi di un solo millimetro! 

2) È evidente che il soggetto è in possesso di un’arma di coercizione mentale costruita utilizzando una tecnologia aliena a noi sconosciuta. Grazie a questo strumento riesce a manipolare la mente del 99% della popolazione femminile che, privata di ogni forma di resistenza al suo (presunto) fascino, lo sostituirebbe al proprio compagno in tempo zero. Io stesso sono vittima più volte al giorno di frasi del tipo “Ah, se il mio dottore fosse come il dottor Shepherd” piuttosto che “Ma perché non sei come il dottor Sheperd?!”

3) Attenzione, questo è l’indizio decisivo: per tutta una serie di (futili) vicissitudine amorose, tale dottor Shepherd si trova a dover scegliere tra l’ex moglie Addison Montgomery Shepherd (foto a sinistra) e la sciacquetta Meredith Grey che dà appunto il titolo alla serie di cui si discute (foto a destra). Beh, è assolutamente pacifico che un vero essere umano non potrebbe non scegliere Addison (e, aggiungo io, convincersi poi dell’esistenza di dio), mentre lui scegliendo la Grey palesa il fatto di provenire da un altro pianeta (un’altra galassia!!!) in cui i canoni di bellezza sono decisamente invertiti.






















In conclusione, le donne dovrebbero finalmente ammettere che la fantascienza non è spazzatura e che anche a loro piace! Gli autori, invece, dovrebbero trovare il coraggio di cambiare il nome della serie da Grey’s Anatomy a Grey’s Star Anatomy.  

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